Separazione e divorzio sono considerati eventi del ciclo di vita imprevedibili, di fronte cui difficilmente ci si trova preparati. Spesso, prima di arrivare a prendere una decisione in tal senso, molti sono gli interrogativi posti: “Sarà la scelta giusta?”, “Cosa succederà in seguito?”, “E nostro figlio ne soffrirà?”. Se la coppia riuscirà a gestire e ad affrontare adeguatamente la situazione venutasi a creare, tenendo in considerazione, prima di ogni cosa, i bisogni dei loro figli, allora si potrebbe rendere possibile un percorso di separazione più “armonico” possibile tra le parti.
Non sono rare, però, le situazioni in cui i futuri ex coniugi, non riuscendo a trovare un accordo e un punto in comune, si ritrovano in un clima di alta conflittualità al centro del quale, non di rado, finiscono per trovarsi i loro figli.
È in tali situazioni che la coppia genitoriale perde di vista i reali bisogni dei figli, concentrandosi, invece, maggiormente sul proprio malessere finendo per influenzare, così, il comportamento dei propri bambini: l’inversione dei ruoli tra genitori e figli è ciò che c’è di più immediato in tali contesti, dove si trovano bambini adultizzati impegnati a prendersi cura dei loro genitori e a cui “fanno da genitore”, figli con eccessivi carichi di responsabilità su compiti non adeguati alla loro età.
Il video “Genitori Bestia” mostra situazioni di Accudimento Invertito, in cui un bambino si ritrova a doversi prendere cura di entrambi i genitori, separatamente.
Si vede, infatti, come all’inizio, il bambino, rendendosi conto dei possibili vantaggi secondari che ne possono derivare, sembrerebbe “approfittare” dell’acceso conflitto tra i due genitori.
Vantaggi che però, con il passare del tempo, perderebbero di efficacia di fronte al malumore costante del genitore fuori e dentro le mura domestiche, dove il bambino, anziché poter beneficiare dell’affetto e dell’amore del proprio genitore, si ritrova solo nei suoi giochi, talvolta con carattere autoconsolatori.
Genitori talvolta aggressivi, talvolta con umore depresso, che cercano conforto, sostegno e complicità da parte dei propri figli, specie nei momenti in cui è presente l’altro genitore. Non sono rari casi in cui i figli sentono di dover “tranquillizzare” entrambi i genitori per non creare eventuali gelosie e diffidenze.
Basterebbero questi soli pochi elementi per comprendere quanto grande possa essere il peso percepito da questi bambini al centro di separazioni coniugali, che si ritrovano, malvolentieri, a dover fare i conti con la “bestializzazione” dei propri genitori.
La coppia genitoriale dovrà, perciò, deresponsabilizzare il figlio, allontanandolo dal conflitto coniugale e sottraendolo da quella delega che lui stesso sente di dover utilizzare per “salvare” il proprio papà e la propria mamma da questo brutto processo in cui sono rimasti intrappolati.
Aiutare la coppia a intraprendere un percorso in tal senso sarà compito dello Psicologo che dovrà seguire entrambi gli ormai ex coniugi, ma ancora e per sempre genitori in un processo terapeutico con lo scopo di affrontare alcune tematiche fino a quel momento, probabilmente, rimaste accantonate. Il lavoro clinico, in tali circostanze, potrebbe essere centrato sulla presa di consapevolezza della problematicità della situazione, sull’elaborazione della rabbia e del lutto da separazione, sulla gestione del conflitto e di eventuali rancori ancora non affrontati in maniera adeguata, concentrandosi sullo sviluppo di autonomia e indipendenza rispetto al proprio ex partner. Il tutto sarà efficace solo se accompagnato da un alto livello di motivazione della coppia genitoriale, essenziale per far sì che questa si muova verso una richiesta d’aiuto nel minor tempo possibile, diminuendo così la possibilità che altre conseguenze negative ricadano sul figlio.
Solo così facendo il figlio potrà ricominciare a comportarsi da bambino.
Anche se il rapporto coniugale può terminare, si rimarrà sempre una coppia genitoriale per i propri figli: questo il concetto base per mantenere funzionale una famiglia divisa.